Informazioni sul biodegradabile e compostabile



Cosa significa biodegradabile?

 I prodotti biodegradabili si definiscono tali quando si dissolvono negli elementi chimici di cui sono composti, per mezzo di agenti biologici come batteri, animali, piante e altre azioni fisiche causate dall’acqua e dal calore e la luce del sole, in condizioni ambientali naturali. Così facendo, queste sostanze biodegradabili dissolvendosi si trasformano in micro nutrienti per il terreno.

 La biodegradabilità si misura con la prova standard EN 14046, conosciuta come ISO 14855. Se la sostanza o il materiale con cui è composto il prodotto si dissolve biodegradandosi al 90 % in meno di un tempo pari a 6 mesi, allora può essere considerata biodegradabile in quanto ha superato i test previsti. 

 Che cosa significa compostabile?  

Un prodotto si può definire compostabile quando in seguito alla sua degradazione si trasforma in compost e biomassa. Tale trasformazione avviene mediante l’azione dei macro e microrganismi. Materie organiche (come scarti alimentari o residui di potature del giardinaggio), decomposte in condizioni particolari, si trasformano in una sostanza simile al terriccio utilizzato poi per la concimazione dei terreni. La sua ricchezza di elementi organici, migliora la struttura del suolo degli elementi nutritivi per le piante.

I criteri di compostabilità, sono definiti dalla normativa europea EN 13432. Essa definisce le caratteristiche che un materiale deve avere per potersi definire compostabile. Ciò viene applicato a tutti gli elementi che costituiscono il prodotto, compresi gli additivi e gli inchiostri usati per realizzarlo.

Con la prova standard EN 14045 viene misurata la compostabilità del materiale che ne attesta la disintegrabilità. Per mezzo di opportuni test, il materiale in esame viene compostato con gli altri materiali per 3 mesi, al termine dei quali si analizza il risultato del compost. Il test viene considerato superato, quando i residui del materiale analizzato superano i 2 mm di dimensione e devono avere una massa minore al 10% della massa iniziale. 

Vi sono due tipologie di compostaggio, domestico e industriale. Il primo è un processo che necessita più tempo in quanto il compost situato nel giardino ha una temperatura più bassa e meno costante che dipende dalla temperatura esterna. Nel compostaggio industriale i processi invece sono controllati da temperature costanti ideali per ottenere un risultato più veloce. Lo smaltimento dei materiali attraverso il compostaggio è un sistema che riduce il conferimento dei rifiuti organici nelle discariche, contribuendo così all’ottimizzazione dei costi di smaltimento e a un minor inquinamento dell’ambiente. 

 Che differenza c’è tra compostabile e biodegradabile? 

 Entrambi i processi di biodegrabilità e compostabilità costituiscono una scomposizione della materia fino alla trasformazione negli elementi chimici di cui sono composti.

Il processo di compostaggio è un procedimento più controllato realizzato dall’uomo, in un ambiente, domestico o industriale, in cui le condizioni climatiche ed operative facilitano la degradazione fino all’ottenimento del compost o del concime organico usato in agricoltura. Un materiale per potersi definirsi compostabile, in meno di 3 mesi deve essere non più visibile ma degradato in micro e macro elementi.

Invece, la biodegradazione è caratterizzata da un processo naturale più lento e più lungo, in cui il tempo di decomposizione del materiale dipende da molti più fattori. La normativa stabilisce che il prodotto entro 6 mesi debba decomporsi del 90%.

Se un materiale è compostabile sarà sempre biodegradabile, ma la stessa regola non vale per il contrario, pertanto un materiale biodegradabile non è sempre compostabile. 

Cos’è un prodotto riciclato? 

Un prodotto realizzato con materiale riciclato è costituito totalmente o parzialmente con una materia che è stata usata in precedenza per la realizzazione di altri prodotti.

Ad esempio la carta, il vetro, la plastica e il legno sono i materiali riciclati più comuni, poiché attraverso dei particolari processi industriali è possibile riottenere la materia prima per creare nuovi prodotti.

Quando un prodotto è riciclabile significa che può essere sottoposto al riciclaggio, un procedimento progettato allo scopo di ricavare nuovamente la materia prima per la realizzazione di nuovi prodotti.

Il cartone o la carta sono compostabili?

Non tutti i tipi. Il vantaggio della carta e del cartone è di essere al 100% riciclabili. Entrambi sono biodegradabili ma non tutti i tipi di carta e cartone sono compostabili, pertanto non sempre è possibile conferire la carta nel compost. Comunque i prodotti realizzati in carta e in cartone sono comunque a basso impatto ambientale.

Che cosa sono il pla e il cpla?

Il PLA è una bioplastica, la sigla sta per il corrispondente inglese di acido polilattico, che si ottiene a partire da risorse 100% naturali e rinnovabili, come l’amido di mais, la canna da zucchero e altre piante. Rappresenta un’eccezionale alternativa alla plastica derivata dal petrolio, che impiega fino a centinaia di anni senza mai decomporsi del tutto ma rimane in piccolissimi frammenti.

Invece il PLA si decompone in materia organica e quindi impiegabile nel compostaggio. L’utilizzo del PLA è riservato solo ai cibi e bevande fredde, perché ha una temperatura di fusione relativamente bassa.

Grazie al processo di cristallizzazione dell’elemento base del PLA, permette l’innalzamento della temperatura di fusione, consentendo l’utilizzo del materiale con i cibi caldi. Il risultato finale prende il nome di CPLA un materiale che può sopportare temperature fino a 80°C.

Che cos’è la polpa di cellulosa?

La polpa di cellulosa si ottiene, mediante la lavorazione del legno e dagli scarti di lavorazione dei tronchi naturali per mezzo di diversi processi. E’ uno dei materiali tanto apprezzati da chi sceglie di usare prodotti monouso ecologici. La polpa di cellulosa è utilizzata per la produzione di stoviglie, attraverso particolari stampi, ma non solo, è un materiale completamente naturale, compostabile e possiede innumerevoli pregi tra cui la resistenza ad alte temperature (180, 200 gradi) cosa che conferisce la possibilità di essere utilizzato per pietanze calde e fredde, ottima resistenza anche ai grassi, agli unti, e una consistenza anche al peso.